A Lavis una mostra dedicata a Vaia

Chiunque viva nel nord est dell’Italia sa a cosa ci riferiamo quando parliamo di Vaia. Tecnicamente è stato un ventomoto, una tempesta che ha colpito questo territorio sul finire di ottobre del 2018, sei anni fa. Gli alberi si sono spezzati come stuzzicadenti e poi dopo, per anni, sono rimasti a terra, contribuendo alla diffusione del bostrico.

Da quel momento è iniziata una riflessione su come convivere con la forza della natura: su come i nostri boschi possano diventare il migliore osservatorio per comprendere la crisi climatica. È un discorso ovviamente innanzitutto tecnico, che riguarda chi deve ripopolare quei boschi e impedire che possano subire ulteriori danni in futuro.

Ma è anche un discorso culturale e per molti aspetti filosofico: il punto è capire quanto questa storia possa insegnarci del concetto di “resilienza”, la capacità di resistere ai peggiori disastri.

Michela Nanut

Sradicati

Partendo da premesse molto simili a queste, lo studio d’arte Andromeda – ormai una delle istituzioni culturali della città di Trento – ha chiamato a raccolta 38 illustratori trentini invitandoli a fare una riflessione sul bosco, proprio all’indomani di Vaia. Ora, la mostra sarà esposta a palazzo de Maffei a Lavis, dal 12 ottobre al 15 dicembre 2024. Con questi orari: il venerdì dalle 16 alle 19; il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13. Sempre a ingresso libero.

La particolarità è che la mostra di Andromeda dialogherà, idealmente, con le altre mostre dedicate all’infanzia e alle illustrazioni. In un certo senso, sono tutti modi per parlare del futuro: da una parte attraverso la fantasia dei bambini, dall’altra attraverso la passione di chi ha seguito la rinascita dei boschi trentini.

Marika Perseghetti

I curatori

È l’idea che hanno portato avanti con il loro lavoro i due curatori della mostra, Giulia Pedrotti e Andrea Oberosler di Andromeda. «Nel 2018 la Tempesta Vaia e la sua forza distruttrice hanno modificato i lineamenti del territorio trentino, colpendo profondamente gli abitanti che, in poche ore, hanno visto la propria terra cambiare volto», spiegano.

«Abbiamo chiesto agli illustratori di fare una riflessione sul bosco a seguito di quello che è successo. “Sradicati” desidera raccontare questi luoghi e i sentimenti lasciati dalla tempesta attraverso l’occhio poetico e il cuore appassionato di disegnatori e artisti locali. Come erano questi luoghi, come sono cambiati e come potrebbero rinascere secondo gli artisti che hanno vissuto questi avvenimenti in prima persona».


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